22 febbraio 2009

Luca era gay.....ora è con Lei !



Perchè Grillini, al festival di San Remo, se l'è presa tanto con Povia e la sua canzone? Perchè è stata giudicata una canzone discriminante gli omosessuali? Perchè ha trovato un'accoglienza fredda da parte dei giornalisti e da parte degli artisti? Possibile che nessuno di questi ha capito che nei versi di Povia non c'era alcuna forma di omofobia? Eppure quando tutti noi l'abbiamo ascoltata, l'abbiamo apprezzata e non vi abbiamo trovato nulla di scandaloso, anzi vi abbiamo trovato una storia sensibile e pregna di emozioni.
E allora? Perchè Grillini, presidente onorario dell'Argigay, si è agitato tanto?
E' presto detto. Perchè si parla di un omosessuale che “guarisce” e torna eterosessuale. E questo non è accettabile da Grillini e dalla lobby degli omosessuali, che portano avanti, da anni, una battaglia per far accettare, dalla società, l'idea che l'omosessualità non è un situazione patologica ma un fatto del tutto naturale. Gli scienziati non sono d'accordo su questo perchè, dicono, non è stato mai trovato un gene dell'omosessualità, piuttosto si riconosce che alla base dell'omosessualità c'è, sempre, una patologia psichica, scatenata da situazioni sofferte nell'infanzia. Proprio quello che ci racconta la canzone di Povia. (vedi quì)
Se così stanno le cose, si potrà pure chiedere di legalizzare in qualche forma le unioni omosessuali, certamente diventa più difficile chiedere, anche, la possibilità di adottare bambini, come già avviene in Spagna. Ecco perchè Grillini si è scaldato tanto!

21 febbraio 2009



A DIFESA DELLA COSTITUZIONE!
Forse è il caso di ricordare al nostro presidente Napolitano i seguenti articoli della Costituzione Italiana:
"Art. 89.
Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.
Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei ministri.
Art. 90.
Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri."

Da questi articoli si deduce ampiamente che la responsabilità degli atti di governo è SEMPRE del Governo. Il fatto che il Presidente abbia voluto rimarcarlo lo fa diventare un atto politico, che la Costituzione Italiana non prevede, se non nella forma di un messaggio alle Camere.
Siamo d'accordo con Fini che le Istituzioni vanno rispettate, ma non crede che si debba far notare alle Istituzioni, quando la fanno fuori dal vaso?

10 febbraio 2009



FACCE DI TOLLA

Hanno fatto di tutto per far morire di fame e di sete Eluana. Hanno, persino, strumentalizzato la Costituzione, per impedire che il Governo la salvasse dalla sentenza di morte, emessa da quella stessa magistratura sempre pronta a scarcerare i peggiori criminali . Poi, quando Eluana muore per la disidratazione improvvisa a cui è stata sottoposta e qualcuno grida che è stata ammazzata, rispondono che è sciacallaggio.

07 febbraio 2009


UNA BRUTTA IMPRESSIONE !

Si è proprio una brutta impressione quella che ho ricevuto quest'oggi nel vedere al tg1 il nostro Presidente Napolitano, che tranquillamente e gioiosamente partecipava all'inaugurazione, a Napoli, del Teatro S. Carlo, dopo una riuscita opera di restauro. Stasera è stata annunciata la partecipazione del Presidente al concerto inaugurale, diretto dal maestro Muti. Il mio pensiero è corso, naturalmente, alla povera Eluana, che a seguito della decisione di Napolitano di non firmare il decreto deciso dal governo, iniziava a morire di fame e di sete.
Io, al posto di Napolitano, dopo aver preso quella decisione, sarei rimasto chiuso al Quirinale per qualche giorno, evitando cerimonie.

06 febbraio 2009


FORMALISMO ASSASSINO!

Devono essere stati gli insulti minacciosi di Di Pietro a mettere fuori strada il nostro Presidente. Forse ha voluto dare prova a Di Pietro che non sta in silenzio. Anzi, questa volta, lo ha messo per iscritto. E ci dispiace perchè negli ultimi tempi Napolitano è stato veramente un Presidente molto equilibrato. Però questo intervento scritto che bocciava preventivamente una possibile decisione governativa per fermare l'omicidio di Eluana, ci è proprio sembrato non in linea con lo spirito costituzionale, che il capo dello Stato dovrebbe difendere. A parte il merito del problema, che comunque ci trova d'accordo con le argomentazioni di Berlusconi, la modalità dell'intervento del Presidente della Repubblica ha messo il Presidente del Consiglio difronte ad un'alternativa imbarazzante: non aderire alla volontà di Napolitano e provocare un conflitto istituzionale oppure aderire alla Sua volontà e sembrare un Presidente del Consiglio sotto tutela del Presidente della Repubblica.
E' impensabile che Napolitano ed i suoi consiglieri non abbiano valutato questa situazione, per cui l'hanno deliberatamente messa in atto contro Berlusconi.
E l'Uomo, giustamente, ha accettato la sfida. E gli italiani sono con lui, ancora una volta.