25 ottobre 2007


Sceneggiate Napolitane.
Napolitano, un giorno sì e l'altro pure, continua ad auspicare una tregua fra maggioranza ed opposizione, per trovare un accordo che porti ad una nuova legge elettorale ed a riforme costituzionali, che consentano un migliore funzionamento delle istituzioni. Prodi fa il controcanto mostrando meraviglia che possano esserci in Parlamento forze che non sono d'accordo con Napolitano. E' una sceneggiata disgustosa che Berlusconi, Fini e Bossi hanno bloccato evidenziando la impossibilità a trattare con una maggioranza debole, divisa ed arrogante nello stesso tempo.
Napolitano e Prodi che, presumo, non siano degli alieni venuti dallo spazio, ma che abbiano vissuto le vicende politiche italiane degli ultimi anni, forse ricorderanno che uno dei punti qualificanti del governo Berlusconi era, per l'appunto, la riforma costituzionale, che doveva portare a quei risultati oggi ritenuti indispensabili dal centrosinistra.
Così ricorderanno anche la vergognosa campagna di disinformazione fatta dal centrosinistra, allora all'opposizione, per spingere i cittadini a bocciare con il referendum la riforma costituzionale, approvata dal Parlamento e che andava a dare le risposte, che oggi ci vengono riproposte dallo stesso centrosinistra. Ricordiamo l'ineffabile Ciampi, allora presidente della repubblica, che interveniva, un giorno sì l'altro pure, come ora Napolitano ma, al contrario, per difendere lo “statu quo” costituzionale e far apparire le riforme proposte dal centrodestra come un attentato alla democrazia e alla libertà.
Tutti i santuari della Sinistra, dalla corporazione degli insegnanti a quella dei magistrati, furono mobilitati per difendere la Costituzione minacciata, così si diceva, dalle riforme del centrodestra. Ricordo un volantino distribuito dai professori agli studenti in cui, citando Piero Calamandrei, uno dei padri della nostra Costituzione, si sottolineava l'importanza dei valori e dei diritti enunciati nella prima parte della stessa, evitando di dire che quella parte non era toccata dalla riforma, che si limitava, invece, solo alla seconda parte dedicata alla forma dello Stato.
Un vero e proprio inganno subdolo e ancora più odioso perchè portato avanti, nella scuola pubblica, da chi avrebbe dovuto insegnare ai nostri ragazzi verità ed etica e invece si comportava come un politicante di terza fila.
Così avvenne che i cittadini disorientati ed impauriti, al referendum, decretarono la bocciatura della riforma del centrodestra, con grande e miope esultanza del centrosinistra.
Dov'era Napolitano? Che faceva nel suo studio di senatore a vita a palazzo Madama? Perchè non spiegava ai suoi correligionari ex PCI, allora DS, oggi PD, che la riforma serviva al Paese, prima che a Berlusconi?
No. Non ricordo nessun intervento da parte di Napolitano!
Le riforme, in Italia, si fanno solo quando lo dice la Sinistra. Anzi, solo quando la Sinistra è al governo. In caso contrario sono riforme liberticide!
Quando governa il centrosinistra tutti devono collaborare al bene del Paese, ma quando governa il centrodestra è lecito sparare a palle incatenate contro ogni riforma fatta da questo.
Caro Napolitano, mi consenta, ridia la parola al popolo sciogliendo il Parlamento e indicendo elezioni anticipate, così i riformisti del centrosinistra potranno, con la sua benedizione, collaborare con il nuovo governo di centrodestra per fare, insieme, le riforme.

12 ottobre 2007

12 Ottobre 2007

Rita Levi Montalcini. Santa subito!
Napolitano, il Presidente della Repubblica di metà del popolo italiano, ha perso un'altra occasione per stare zitto. Napolitano, l'ex gerarca del Partito Comunista Italiano, che auspicò e approvò l'intervento dei carri armati sovietici, che soffocarono nel sangue la rivolta degli Ungheresi contro il tirannico governo comunista, si permette di dare lezioni di etica democratica agli altri.

Il senatore Storace è stato pesantemente redarguito da Napolitano per aver osato ironizzare sull'aiutino dato, in una delle ultime votazioni al Senato, da Rita Levi Montalcini al moribondo governo Prodi, che se l'è cavata solo per merito di due senatori a vita, per l'appunto la Montalcini ed il cocainomane ex democristiano Colombo.
Rita Levi Montalcini, dice Napolitano nel suo intervento odierno, è una grande scienziata che con il suo premio Nobel ha dato prestigio alla Nazione, pertanto deve godere del massimo rispetto da parte di tutti. Santa subito!
Ma che vogliamo scherzare? Caro Napolitano, la Montalcini sarà pure una grande scienziata, avrà pur preso il premio Nobel, l'avrete pure fatta senatrice a vita, ma quando la Montalcini fa politica si deve prendere, quando è il caso, i vaffanculo come tutti gli altri politici.
E dico di più. Se qualcuno si deve sentire offeso da quanto accaduto, non è la senatrice ma tutti quei cittadini italiani che vedono reso inutile il loro voto democratico, per effetto del voto di senatori non eletti da loro, ma nominati da Presidenti della Repubblica di parte. Se questi senatori a vita possedessero l'etica che si ritiene debbano avere i grandi personaggi, capirebbero la necessità etica di astenersi dal votare in tutte le occasioni in cui il loro voto è determinante, appunto perchè il loro voto rappresenta solo se stessi e si trovano in quel posto solo per un grossolano errore dei costituenti. Evidentemente l'etica, loro, non sanno neanche dove sta di casa e andrebbero cacciati da lì a calci nel culo.
Un Presidente della Repubblica, degno di questo incarico e con la necessaria sensibilità democratica, si sentirebbe in dovere di fare un appello in questo senso ai senatori a vita, almeno per limitare il danno alla democrazia fino alla auspicabile prossima modifica della Costituzione.